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Il Presidente replica ai Consiglieri UDC Picucci e Quarantiello

Ufficio stampa ASIA 02-03-2012 09:55 n.307, letto 1327 volte

Il Presidente replica ai Consiglieri UDC Picucci e Quarantiello  

lamentavano una presunta "rovina dell' ASIA a causa della gestione politica"  

 

Veramente singolari, devo dire, le dichiarazioni rilasciate dai Consiglieri UDC Picucci e Quarantiello su una presunta" rovina dell' ASIA a causa della gestione politica" alla luce dello stato di agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali aziendali per un'altrettanta presunta mancata programmazione.
Ritengo, per la verità, che questa malcelata operazione di marketing atta solo ad arruffianarsi sindacati e lavoratori sia del tutto fuori luogo : mi sembra, solo a guardare più in alto, che le recenti contestazioni per i tagli e le iniziative di riorganizzazione del più titolato boccaniano Monti abbiano sortito ben altro che uno stato di agitazione atteso che un'intera nazione è stata paralizzata da scioperi che vanno dai trasportatori ai tassisti per giungere via via finanche agli avvocati.
Il senso è che se l'ASIA era buona fino al 31 dicembre non è che si è "imbastardita" per caso negli 2 mesi : il buon Picucci, per esempio, che sta per sposare la nostra ex addetto stampa, ( a proposito auguri affettuosi alla coppia che coraggiosamente hanno scelto di legarsi il 25 aprile quando notoriamente si festeggia invece la liberazione), proprio per questa frequentazione da sempre ha avuto contezza di quale natura fosse il programma industriale di ASIA, peraltro integralmente attuato, e di come la gestione politica del Socio Unico, il Sindaco di Benevento, sia stata sempre mirata al raggiungimento delle percentuali stabilite per legge di raccolta differenziata, obbiettivo peraltro raggiunto e abbondantemente superato per il 2011, e alla pulizia della Città.
Ora accade invero che la seconda parte sia stata messa in crisi non perchè il sistema non funziona più ma perchè mancano le risorse finanziare per il personale che è drasticamente ridotto, momentaneamente, in attesa di attingere dalle liste di mobilità in deroga e dal personale degli ex consorzi di bacino.
Tra l'altro, bisogna dire, che nel Nordest d'Italia la dotazione organica delle Aziende a noi assimilate non è molto dissimile dalla nostra attuale ma il rispetto per l'ambiente dei residenti non è in alcun modo paragonabile al nostro. Qui, in soldoni, si pensa che il numero degli operatori ecologici debba essere almeno pari a quello di chi sporca, una sorta di badante spazzino per intenderci, e non educare la popolazione a non sporcare.
In pratica non devo fare una proporzione con la quantità di rifiuti abbandonati in strada ma far sì che essi non ci siano proprio in luoghi a ciò non deputati. Ho fatto un rilievo statistico: ero a Trento per un congresso e dinanzi ad una accorsata edicola ho monitorato 30 utenti che tutti si sono serviti degli appositi gettacarte; egualmente ho fatto dinanzi ad un'altrettanto accorsata edicola in prossimità della zona ospedaliera : ebbene 25 utenti su 30 hanno ritenuto di dare il loro personale contributo chi gettando in strada il pacchetto di sigarette, chi il cellophane che avvolgeva il nuovo acquisto, chi il mozzicone, chi lo chewing gum, chi lo scontrino fiscale disdegnando gli appositi contenitori, un pò come la sindrome della campana per il vetro, vuota ma con un corollario di rifiuto alla base. L'assunto è : LA PRESENZA DI CHI PULISCE NON DEVE ESSERE MAI UN'ALIBI PER CHI SPORCA, se no è logico che a pagare è sempre Pantalone!. Certi interventi politici, invece di stigmatizzare il comportamento incivile di una frangia di inzivados chiede ulteriori sforzi all'Azienda per pulire anche se il maggiore costo finirebbe comunque per penalizzare sempre i soliti noti, cioè coloro che sono invece adusi ai dettami di un vivere civile. 

Il Presidente
Lucio Lonardo
 

  

 

in pubblicazione dal 02-03-2012 al 02-03-2013